Bernezzo

à l'entrée du Val Grana à l'ouest de Cuneo

Chapelle Sainte Madeleine

 (Capella della Maddalena)

1/2h de montée à pied au dessus du village de Bernezzo

clé : paroisse tél. 0171 82177

fresques XV restauration 2004

 http://www.montagnapiemonte.it

 

Marie Madeleine

 Vierge à l'enfant

  

CAPPELLA DELLA MADDALENA

Storia

Domina la valle ed il sottostante paese di Bernezzo, la cappella intitolata alla Maddalena la cui antica origine è testimoniata da uno spigolo di muratura in pietra sul fianco sud dell'abside. Travolta dalle scorrerie saracene del IX secolo venne ricostruita su questo stesso sperone di roccia. Verso il 1130, i monaci benedettini di San Michele della Chiusa,,. (Val Susa ), introdottisi fra le zone d'influenza di tre abbazie locali ( Pedona - Villar San Costanzo - San Pietro a Savigliano), fondarono il priorato dei santi Pietro e Paolo presso Bernezzo a cui facevano corona sei cappelle campestri, tra cui la chiesa di Santa Maria Maddalena. A testimonianza di questo periodo è ancor oggi visibile I' abside rivolto a levante con volta a catino e i resti di decorazione romanica all'interno. Sono andati persi il tetto a capriate a vista, la piccola navata ad imbuto con finestrelle e I' accesso laterale . Il minuto catino absidale, è caratterizzato da lesene ed archetti pensili, oltre a due finestrelle strombate . Particolare è l'esistenza in questa cappella del "synthronon" o banco ad emiciclo, destinato al clero, interessante reminescenza di usanze antichissime. Ciò che qualifica l'edificio è la parte mediana del catino absidale dove sotto strati di intonaco con tracce di pitture di epoche successive, sono visibili pitture romaniche probabilmente del XI secolo, raffiguranti una teoria di santi o diaconi, tra i quali emerge un volto e alcuni particolari di tre figure togate, di cui due recanti un libro sotto il braccio e la terza con un rotolo pergamenaceo.

L'edificio ha subito notevoli rimaneggiamenti nei secoli successivi.

Nel Settecento, quando tutte le chiese di Bernezzo furono restaurate e ampliate, la cappella fu aperta dal lato sud ed allungata nella forma attuale e coperta sia nella navata sia nel presbiterio da una volta in muratura, a botte unghiata con un'apertura a lunetta. Nei primi anni dell'Ottocento si costruì la cella dell'eremita che venne addossata al fatiscente campaniletto romanico.

Nel 1930 fu eretto il nuovo campanile ( alto 14 metri e con guglia in cemento armato ) su progetto dell'architetto Angelo Albertini, ad opera del capomastro Vittorio Bergia e con il concorso della popolazione . Nel 1979 si rifecero i muri pericolanti, il tetto a capriate in ferro con massetto in cemento e sovrastante copertura in lamiera grecata. Nel 1986 i massari rifecero i pavimenti, gli intonaci, I' altare, le finestre e la tinteggiatura dei banchi e nel 1991 furono terminati i lavori di ristrutturazione del campanile.

 

Intervento

Lo stato di conservazione dell'area absidale presenta evidenti e gravi fessurazioni passanti lungo tutta la muratura, oltre a fenomeni di distacco dell'intonaco, riconducibili ad una non corretta sovrapposizione degli interventi che ne hanno pregiudicato la stabilità statica e che ora richiedono urgenti interventi di consolidamento statico.

Il Progetto focalizza I' attenzione su di un primo intervento urgente di consolidamento dell'area absidale gravemente danneggiata, finalizzata al recupero della struttura romanica originaria soffocata e danneggiata dagli interventi successivi ed al restauro degli affreschi presenti nel catino absidale.

 

 
 

 

   

Biografia

A voir dans le Val Grana


@ 2003-2004 dernière mise à jour 17/05/2005

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